Scrivere un libro è una buona idea? Può essere.
Scrivere un libro è sempre una buona idea? Decisamente no.
Pubblicare un libro che racconti la propria storia professionale o un saggio per dimostrarsi competenti e autorevoli in un determinato contesto, è un’operazione valida solo quando validi e realistici ne sono gli obiettivi.
Scrivere guidati dalle aspettative sbagliate, al contrario, può essere distruttivo.
Vediamo quindi quali sono le aspettative più irrealistiche e pericolose. Quelle che, se coltivate, ti porteranno sulla cattiva strada.
Scrivendo libri si fanno i soldi (bugia!)
Sei in cerca di una rendita passiva? Vuoi sfornare un bestseller che ti permetta di raggiungere le vette delle classifiche (e dei guadagni)? Credi che venderai milioni di copie ogni settimana?
Se hai risposto ‘sì’ o ‘forse’, ti invito a riflettere.
Ogni anno in Italia vengono pubblicati in media oltre 60 mila nuovi titoli. 60 mila. 10 mila prime edizioni e 50 mila ristampe. Una fetta importante di questa torta editoriale è rappresentata dai libri non-fiction, categoria in cui rientrano saggi e libri di business.
Questi 60 mila titoli vendono, sempre in media, 4 mila copie ciascuno. In media, perché la verità è che la maggior parte non supererà le mille copie vendute.
Per ogni copia venduta, l’autore che pubblica con una casa editrice riceve royalties corrispondenti al 5-10% del prezzo di copertina. Il tuo libro è in vendita a 20,70€? Allora riceverai 1-2€ per copia venduta.
Vuoi autopubblicarti? Allora puoi aspirare a margini migliori, ma tutta la promozione e la distribuzione sarà nelle tue mani (ergo, dovrai mettere mano al portafoglio).
In ogni caso, con i libri non si fanno i soldi. Quasi mai.
Scrivendo libri si fanno i soldi (verità!)
Non diventerai ricco grazie alle vendite del tuo libro, quindi. E questa è la brutta notizia.
La buona notizia, però, è che l’imprenditore o il professionista che scrivono un libro non-fiction possono ottenere un bene ancora più prezioso: l’autorevolezza.
Si dice spesso che il libro è un potente strumento di marketing. Non amo questa espressione, perché sminuisce la bellezza e l’importanza del libro nella sua complessità. Innegabilmente, però, se inserito in una strategia di marketing ad ampio respiro, il libro può portare a chi lo scrive (o a chi lo firma!) enormi benefici.
Questi benefici (autorevolezza e visibilità su tutti) possono poi trasformarsi in profitto. Se smettiamo di concentrarci sulle singole copie vendute e guardiamo la questione da una prospettiva più ampia, quindi, pubblicare un libro permette un ritorno economico anche importante.
Il tuo libro diventerà un bestseller
Dedicherò un articolo alla bufala dei bestseller, quindi non mi soffermo troppo sulla questione. Ti basti sapere che manipolare le classifiche dei libri più venduti è estremamente semplice, specie quando c’è di mezzo Amazon.
Diventare bestseller nella categoria dei libri gratuiti più venduti (e restarci per 20 minuti) o chiedere a mille persone di comprare il tuo libro a 1€ per scalare la classifica, non fa di te un autore bestseller.
Gli autori bestseller sono quelli che, senza trucchi e magheggi, riescono ad interessare un grande pubblico e innescano il passaparola, rimanendo in cima alla classifica per settimane o mesi.
Smetti quindi di sognare il bollino dorato e concentrati sulle cose importanti: avere un impatto sui tuoi lettori, dare valore, trasmettere autorevolezza.
Queste sono le cose davvero importanti, quelle che ti permetteranno di ottenere qualcosa di concreto grazie alla pubblicazione del tuo libro.
Content is the king: basta scrivere
Se non pensi che un libro debba essere scritto bene, dedicati ad altro. Lo dico per te, per evitarti una brutta figura e un colpo durissimo alla tua reputazione.
Non è vero che i libri ‘basta scriverli’. Non è vero che l’importante è il contenuto. Non è vero che sulla forma si può sempre lavorare a posteriori. Eppure, chi ti vuole convincere a sborsare migliaia di euro per acquistare un servizio di scrittura/pubblicazione scadente ti reciterà questo mantra.
I libri sono libri.
Bisogna scriverli bene, bisogna impaginarli bene, bisogna confezionarli bene. E poi bisogna distribuirli bene, promuoverli bene, comunicarli bene.
Un lavoraccio, certo, ma un lavoraccio che ripaga sempre.
Scrivo = divento famoso
Altra aspettativa irrealistica e, francamente, inutile. Perché mai dovresti diventare famoso? Non sei un cabarettista. Sei un imprenditore, un professionista. Quello che ti serve è un pubblico interessato a ciò che offri.
Non devi raggiungere tutti (anche perché, ricorda, raggiungere tutti vuol dire non far presa su nessuno), ma creare e colonizzare una nicchia. Devi creare un tuo seguito di fedeli, di persone che hanno fiducia e stima in te e in quello che proponi.
Questo sì che ti aiuterà a vendere di più. Questo sì che ti aiuterà a fare la differenza, per la vita delle persone che ti leggeranno e per il tuo business.
Abbandona le aspettative malsane
Fatti un favore, dimentica tutte le cavolate che ti hanno raccontato e affronta questa esperienza con serietà.
Se vuoi scrivere un libro, prenditi il tempo di capire cosa ti aspetti da questa avventura, quante di queste aspettative è bene coltivare e quante invece abbandonare. Se per capirlo hai bisogno di aiuto, puoi contattarmi per una consulenza gratuita.
L’unico tuo obiettivo, o almeno quello principale, deve essere il seguente: scrivere pagine piene di significato e valore per il tuo pubblico. Tutto qui. Coltiva questa aspirazione e arriverai dove vuoi arrivare.
